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Visualizzazione dei post da luglio, 2019
_come adesso_
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pina ianiro
pina

stasera, una doccia. ho indugiato sui capelli con tanto balsamo. un massaggio con la crema profumata. ho indossato pantaloni e blusa di cotone indiano, larghi, comodi, leggeri. stasera ho bisogno di sentirmi accarezzare da indumenti che mi somigliano, che parlano d'oriente, di cieli al tramonto, come adesso, e sabbia. ho bisogno di silenzio, di lasciar parlare la bellezza vera della natura estiva, ho bisogno di luce anche fioca, come adesso, ma niente di artificiale. la delicata atmosfera del volgere della sera. devo riprendere fiato, da un pò di stanchezza, da troppe emozioni e da qualche delusione, forse... o forse, semplicemente devo mettermi in contatto con la necessaria esigenza alla contemplazione e alla meditazione. lentezza e stasi. un'armonia lontana, consumata nel frastuono, bello anch'esso se non eccessivo, necessario quando é il tempo del chiasso. ora, invece, é tempo di quiete. pina ianiro
_Discorso di una penna malridotta a un ragazzino_
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_TACCO 12_
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pina ianiro
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La borsa a tracolla, due buste della spesa appese al braccio sinistro, un borsone sulla spalla destra, un giornale sotto al braccio sinistro e due confezioni da sei bottigliette da 500 ml una con una mano e una con l'altra. A dire il vero più di una persona faccio concorrenza a un polpo. Necessità virtù, bisogna farlo e si fa. Metto tutto nel bagagliaio, accendo la macchina e parto. Pochi metri dopo qualcosa cattura la mia attenzione. Strisce pedonali, la macchina che mi precede si ferma e passano due o tre pedoni, ma potrebbero essere pure venti, anzi, potrebbe esserci anche un extraterrestre verde, palmato, con un monoorecchio piantato sul cranio e una coda strisciante e bavosa non ne conserverei traccia in memoria perchè l'unica, la sola cosa che impressiona (in tutti i sensi) la mia vista e la mia mente é l'assurdo e improponibile paio di scarpe sul quale si erge, a stento e barcollando, una giovane donna esile stipata in un cappotto nero sul quale sc...
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pina ianiro
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fino in fondo e ripetilo ancora mentre le spalle diventano chiese e si addormentano le valli oltre le mura di paesini arroccati nei cortili dimenticati echi di giochi richiami di voli tra rami e rovi ripetilo ancora frusciando tra i viali fischiano le rotaie, borbottano i vagoni sono qui, guardo fuori vento del sud che rapisce e ammuina mi spingi sempre a guardare lontano mi chiedi ancora di darti la mano ti sento da sempre ma ora ora, ripetilo ancora p.ianiro