_E’ vero Pullicinè? _

Dal belvedere di San Martino Napoli è bella e innocua, sembra una cartolina con i colori sempre differenti a seconda dell’ora, della stagione e del clima. Lontano il rumore del traffico. Lontane le strade e i vichi brulicanti di persone. Non arriva il profumo del caffè, nemmeno quello della pizza e delle sfogliatelle. Come il Vesuvio, da quassù si domina lo spazio e il tempo di una città mai ferma ma sempre uguale. Un’inquietante metamorfosi cristallizzata, una sorta di entropia in cui tutto sembra uguale, ma niente ritorna al suo posto. Chiedeva indietro secoli di vita e si perdeva nei disegni di Chiara che camminava ignara di tutto quello spazio che occupava la figura al suo fianco. Ignara di cosa ci fosse in quegli occhi profondi che venivano da altri viaggi e che arrivavano perenni a tuffarsi in quell’orizzonte, lo stesso che vedeva dalla finestra della biblioteca di San Marcellino, quando si rintanava nel silenzio di carta delle pagine e, finalmente, spettacolar...