_Fiori di carta velina_

con parole pure
imbiancammo pareti
nuova luce
negli spazi che sconfinano
il tempo
senza mai posa
a cercare l'oltre
con ingenua modestia
a contare stelle d'inchiostro
fiori di carta velina
filamenti d'animo
delicate trame setose
scivolarci sopra
assecondando irrazionali melodie
sensazioni riflettenti
perfette lame d'argento
e raggi di sole
a scaldare il posto più freddo
quel cuore scordato
appiattito dal dolore
ferito da roccia che grattò
senza sosta fino a farlo sanguinare
con quel sangue impastammo l'essere
la faccia che diamo al mondo
senza saper portare maschere
ma forti
troppo
per essere compresi
nella nostra fragilità
forti
senza più timore di essere ciò che siamo
cos'altro potrà turbarci
il mormorio è come la risacca
un mare che borbotta in sottofondo
noi restiamo a galla
sfiorandolo
poi ci liberiamo in volo
verso cieli limpidi
così vanno le anime gentili
in bilico sulla superficialità
rincorrono sogni immateriali
forti di ideali strappati
gettati nel riciclaggio spinto della vita più blasonata
priva di profumo
povera di colore

Con parole pure
Imbiancammo pareti
Luce nuova…

 eApianirò© (25 marzo 2010, roma)

immagine presa dal web

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