C’era una volta…

C’era una volta una piazza storica di Roma, famosa per la sua forma particolare: un ovale lungo 275 metri e largo 106, capolavoro del Barocco, con le sue tre meravigliose fontane (la Fontana del Moro, la Fontana dei Quattro Fiumi e la Fontana di Nettuno), meta di milioni di turisti e amatissima dai romani.

C’era una volta e c’è ancora in tutto il suo splendore eppure, anche la cosa più bella non brilla senza anima e l’anima di alcuni luoghi sono le persone.

Piazza Navona, conosciuta anche per il suo tradizionale mercatino natalizio che aveva come protagonista la Befana. Ricordi che sembrano così lontani …

Era un po’ come entrare nell’immenso salone di una festa, si arrivava confluendo da una delle varie strade che portano alla piazza e d’improvviso si veniva risucchiati tra colori, profumo di dolci, luci, schiamazzi, vociare … in mezzo a centinaia e centinaia di persone, tra bancarelle che esponevano e vendevano giocattoli, presepi e pastori, dolciumi. E non mancavano mai gli artisti di strada … Ma quanto era bello?

Le mele caramellate sullo stecchino, rosse e lucide che non era possibile resistere. Il desiderio di tornare bambini per fare un giro sulla giostra e guardare con sospetto la Befana. Lo zucchero filato e le frittelle enormi da dividersi …

Una meravigliosa, grandissima confusione. Il folclore che resisteva alla modernità, al virtuale, ai cellulari …

Anche finite le feste natalizie, la piazza restava piena di vita, di artisti: cabarettisti, ballerini, musicisti, ritrattisti, pittori, caricaturisti e sempre tanti, tantissimi visitatori o forse potremmo dire ospiti. Già perché tra quei palazzi ci si sente accolti come nel salotto di una casa.

Ci ha pensato il Covid a spegnere le luci e a chiudere le porte.

C’era una volta la vita che vivevamo senza sapere che ne avremmo parlato, un giorno, come “normale” contrapponendola a quella attuale. Quanta felicità abbiamo vissuto nella normalità senza esserne consapevoli, per poi iniziare a sognarla come la cosa più desiderabile possibile.

Quel confine lacerante e improvviso, quello strappo tra “prima” e “dopo” … fa male.

Lentamente e con molta fatica si sta tornando a animare le città, le strade e le piazze. Lentamente e con molta fatica si sta recuperando una parvenza di “normalità”, consapevoli che il confine ormai è stato definito e probabilmente nulla tornerà come prima.

Ettore Rolli ci regala questo scatto di una piazza Navona ancora vuota ma che ricomincia a vivere. In primo piano due persone che parlano con in volto la mascherina, uno dei due è un ritrattista, l’altro potrebbe essere un cliente o un altro artista che attende clienti. Ci vorrà ancora tempo, pare volerci dire Ettore Rolli con questo scatto, ma non ci arrendiamo. La ama Roma e ama questa piazza e sa che quel “C’era una volta …” che gli è venuto in mente -insieme a una comprensibile commozione-, mentre scattava questa foto, in qualche maniera tornerà. Anche la Befana tornerà, e forse, staremo più attenti a quei momenti di semplice ma impagabile felicità.

© Pina Ianiro

 

 La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 20.5.21

 Piazza Navona © Ettore Rolli

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