Ci vorrebbe un miracolo
E’ strano come ogni cosa racconti senza bisogno di alcuna parola, le mura parlano, la strada parla, gli atteggiamenti delle persone parlano … Quando ci mettiamo in ascolto, tante storie si vengono a narrare.
Il mondo della fotografia affascina per questo, per la capacità di raccontare attraverso l’immagine.
Per uno scrittore è consuetudine ascoltare anche il non detto, osservare i dettagli che sfuggono, partecipare con empatia a partire da un semplice sguardo al mondo altrui, tanto che anche partendo da pochi elementi, si riesce a creare una storia.
Questa foto di Ljdia Musso di spunti narranti ne ha, senza alcuna ombra di dubbio, parecchi.
Piazza San Callisto a Trastevere, un’anziana signora trascina un carrello della spesa con una mano e con l’altra sostiene una sporta notevolmente riempita. Sebbene non vi siano altre persone, indossa la mascherina. Il suo passo sottolinea la fatica del peso.
Nel contesto della scena, il soggetto non viene collocato in primo piano e al centro, l’autrice preferisce evitare così da rendere ogni dettaglio importante, anche perché sa che chiunque osserverà la foto -grazie a un gioco di luci sapientemente cercato- indirizzerà l’attenzione sull’unica persona presente.
Tutto il contorno e i preziosi particolari, sono necessario palcoscenico di vita che avvolge l’anziana lasciandola soggetto a sé.
Già solo la facciata del palazzo è un libro da leggere, a partire dalla finestra protetta da una grata di ferro a quadretti, passando per gli adesivi sul vetro rimasto chiuso schermato dalla tenda, a finire al suo interno nero come un antro imperscrutabile. Il muro intorno è un groviglio di scritte e poster attaccati, rovinati e in parte, staccati dal tempo. La strada lastricata di sanpietrini non lascia spazio a errori: siamo a Roma.
L’autrice, come si accennava, cattura una luminosità contagiosa oltre il grigiume che tenderebbe a impadronirsi a sproposito della scena. Proprio grazie a questa spennellata di luce, spiccano elementi che attirano l’attenzione come il cappellino rosso e la gonna dell’anziana, ciò che rimane dell’incomprensibile graffito verde sul muro e la parola “miracolo” del banner sulla finestra.
“Ci vorrebbe un miracolo” ci sottolinea Ljdia Musso, scegliendo la frase come titolo per questa foto.
E’ vero. Di miracoli ce ne vorrebbero tanti e anche il più scettico in merito, ne avrà fortemente desiderato almeno uno.
Eppure, se il mondo riuscisse a essere più attento e sensibile, parte del miracolo sarebbe compiuto. Non si fa che parlare di cambiamenti ma, come sempre, dimentichiamo che si potrebbe partire dalle cose semplici, una delle quali consiste nell’ascoltare. Se ognuno di noi ascoltasse di più …
Una delle cose più tristi e forse dannose dei nostri tempi è la superficialità, prima ancora dell’indifferenza.
“Ci vorrebbe un miracolo” pensa l’anziana, “non qualcuno che mi aiuti a portare la spesa, ma qualcuno che ascolti quanto pesano i miei anni in questo tempo sordo”.
© Pina Ianiro
La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 24.5.21
Piazza San Callisto © Ljdia Musso
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