Distanti…ma uniti
Il ponte Sisto in questa immagine, non è solo luogo, è soggetto fotografico che veicola un messaggio.
Sopra il ponte, lungo il suo percorso, avviene lo svolgersi dei giorni e dei suoi attimi, ognuno peculiare e irripetibile. C’é la vita che scorre al di sopra di esso, e c’è il fiume che scorre al di sotto. Un fluire di eventi, un ciclico ripetersi nel continuum solo apparente, perché niente è mai uguale a ciò che è stato.
Il ponte ne resta testimone e traccia allo stesso tempo. Memoria storica muta e incosciente di note di artisti di strada, discorsi di passanti, avvenimenti, pensieri … Ogni cosa sedimenta tra le fessure dei sampietrini consumati dal transitare dei passanti. Attesta al concetto di tempo il ponte e, con la sua funzione di creare unione, a quello di spazio.
Ecco la capacità del fotografo: saper parlare senza usare parole.
Ezio Nocera ha scattato la foto dal basso enfatizzando la strada, ovvero il ponte, e il passo di chi la percorre -i due giovani-, che crea movimento. L’autore evita la simmetria facilmente ottenibile, allo stesso modo evita la centralità dei due passanti, per lasciare a ogni altro dettaglio il giusto spazio; così spiccano i tasti bianchi della fisarmonica, particolare che lascia all’immaginazione l’idea della musica. Utilizza infine il bianco e nero, raffinato modo di parlare sottovoce, con garbo.
“Distanti ma… uniti” è il titolo dello scatto e torna protagonista il ponte che, per natura, unisce ciò che altrimenti resterebbe distante. Ma lo sappiamo, i ponti non sono solo strutture architettoniche, metaforicamente diviene ponte tutto ciò che sa eliminare distanze e creare unione.
Osservando l’atteggiamento della coppia di giovani, viene da pensare se il messaggio portante sia scaturito proprio dal loro sembrare un po’ distanti, sebbene accanto …
E resta una domanda: quante volte si è vicini ma distanti e quante, invece, pur essendo distanti si riesce a restare uniti?
© Pina Ianiro
La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 19.5.21
Ponte Sisto © Ezio Nocera
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