Dolcezza infinita. Navigli
e ci si pensa, è tutto un procedere, un fluire, come i Navigli a Milano che scorrono placidi.
Ci si incontra provenienti da direzioni diverse, da posti diversi, da storie diverse. Ci si incontra senza incontrasi mai. Ci si incrocia per strada ognuno una storia, un bagaglio, il suo passo, le sue tasche con dentro ricordi e spiccioli, conchiglie e sogni, esperienze accartocciate insieme ai fazzoletti. Vite … Espressioni agli incroci dell’esistere giungendo fino a … poi, andando oltre. Dove?
Il cielo bianco e ringhiere gialle; il cielo bianco e profili d’albero; il cielo bianco e l’andare del tempo; il cielo bianco e due persone: passi, fruscio di abiti, respiri, sguardi, pulsazioni …
Un uomo di spalle porta in braccio una bici, una donna di prospetto porta, invece, una bimba infagottata in un abbraccio di tessuto rosa. Attraversano il naviglio salendo da direzioni opposte.
L’incanto è nella dolcezza del premuroso abbraccio che interrompe, col suo rosa, il tenue contrasto di colori spariti un po’ ovunque tranne dalle ringhiere, e dalla mascherina azzurra.
Ma quanto è azzurro, l’azzurro di quella piccola mascherina che riesce a catalizzare gran parte dell’attenzione su di essa? Il colore sottratto al cielo sembra essere concentrato tutto lì. Che l’abbia preso in prestito la donna per donarlo allo sguardo neonato della figlia, ora che non può mostrarle il suo sorriso nascosto?
Anna Flore è artefice di un piccolo capolavoro che esprime dolcezza infinita, immortala con poetica visione artistica la premura delicata di una madre che protegge e porta con sé, imprime al nostro osservare l’immagine di una madre accogliente e colorata sotto qualsiasi cielo, in qualsiasi condizione e per sempre. Perché una madre per i suoi figli vorrebbe essere solo cielo azzurro e sorrisi.
© Pina Ianiro
La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 22.4.21
Dolcezza Infinita ai Navigli © Anna Flore
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