Il bacio
Conservali i baci, quelli belli, quelli inaspettati che lasciano senza fiato, scombussolati, con il cuore in mano e la testa svuotata, quelli che poi cammini per strada come se fosse la prima volta e il passo pare non atterrare, quelli che ti trasformano a partire dall’espressione, un sorrisetto tra l’ebete e lo stralunato che pur volendo sarebbe impossibile celare. Già, non si nascondono certi sentimenti, non c’è maschera che tenga all’amore, si può tentare qualsiasi prova di silenzio per ignorarlo, per negarlo agli altri e spesso a se stessi, ma niente, è un sentimento insidioso, ribelle, prepotente e vuole manifestarsi indipendentemente dalla volontà di chi lo prova, pronto a esplodere come il sole (all’improvviso, come canta Zucchero) e come esso, a provocare lo sbocciare anche dei germogli più restii alla fioritura.
L’amore … che potere! E il bacio ne è l’immediata conseguenza, la sua prima materializzazione ma anche la prova del nove anzi, meglio dire del fuoco visto di cosa parliamo e la matematica poco si concilia con l’amore anche metaforicamente parlando!
In amore uno più uno è ipotetica follia e non fa mai due, il fuoco invece …
Conservali i baci, pare suggerirci Antonio de Marco autore della foto, conservali in tasca, quella dei jeans sulle panchine, come i due ragazzi protagonisti del bacio in questo scatto delicato e intenso come si conviene all’amore che richiama ovunque contrasti vividi come scintilla.
Ed è proprio enfatizzando i contrasti che Antonio de Marco racconta questo bacio, utilizza un bianco e nero marcato e potente per estrarre una tridimensionalità scultorea poetica, mai immobile e fredda ma plastica e avvolgente.
E’ impressionante come viene fuori l’immagine dei due ragazzi, come spicca il bianco di parti delle tshirt sottolineato da un’attenta ricerca della luce.
Antonio de Marco decide di togliere la facoltà al tempo e allo spazio di definire e tracciare coordinate, li lascia sospesi in una dimensione onirica cancellando la realtà.
Cattura lo sguardo, sospende l’attimo, il gesto e ci rende empatici, permeabili, inclini al ricordo del gesto che consacra l’amore e che da sempre artisti e scrittori provano a carpire nella sua essenza per riportarlo intatto alla memoria in ogni sua forma.
Materia effimera che non può essere scomposta ma solo appresa, vissuta, percepita per poi tentare di narrarla per renderla eterna.
Conservali i baci, quelli che hanno bloccato il tempo, quelli magnetici e inevitabili, quelli sorprendenti, quelli dai quali non c’è stato ritorno … Sono preziosi.
© Pina Ianiro
da leggere ascoltando https://www.youtube.com/watch?v=PBXTNUKVeoY
La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 5.10.21

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