Illusione della luce

Siamo. Cosa siamo? Illusioni o illusionisti? Interpreti della realtà, semplici spettatori? Attori o comparse? Degli spazi pieni, di quelli vuoti; della luce, delle ombre?

La realtà … Ogni cosa è relativa. Nel tentativo di comprendere, inciampiamo nel dubbio. Mentre crediamo di afferrare un concetto, ne restiamo estranei. Quando crediamo di aver raggiunto un traguardo, ci ritroviamo al punto di partenza. E nella sensazione dell’avere tutto tra le mani, sentiamo scivolare come sabbia ogni certezza.

La vita, come la superficie di un pianeta da esplorare. Ogni passo ha una gravità da acquisire. Ci sentiamo diritti e siamo capovolti; astronauti a passeggio nelle percezioni, prossimi alle clessidre spaziali dei buchi neri dell’inconscio. Come funamboli affrontiamo bilici filosofici della coscienza, salti mortali dell’incoscienza, senza rete di sicurezza a raccogliere cadute.

E se fosse tutto un sogno?

Gioca in maniera spettacolare con l’immagine Massimo Malagoli; gioca con le illusioni percettive create dalla luce che incontra ostacoli e crea ombre. Con raffinata abilità, colpisce intatta la mente di chi osserva e la cattura nell’immagine che disorienta e amplifica la visione di ciò che può essere, rispetto a ciò che appare come solo una foto concettuale sa fare.

Questa immagine è nata in un contesto urbano consueto (una strada o una piazza di Reggio Emilia) che nulla ha a che fare con gli scenari spaziali o metafisici ai quali rimanda.

Ricorda i disegni del geniale artista olandese Maurits Cornelis Escher e in effetti, sembra che i tre soggetti presenti nella foto siano su una superficie sospesa nel nulla, soprattutto i due soggetti sulla sinistra che sono a un passo dal limite, sono al confine tra il finito e l’infinito, ovvero lo spazio.

Lo stesso Escher ha tentato di spiegare l’infinito:

«L’uomo è incapace di immaginare che in qualche punto al di là delle stelle più lontane nel cielo notturno lo spazio possa avere fine, un limite oltre il quale non c’è che il “nulla”. Il concetto di “vuoto” ha per noi un certo significato, perché possiamo almeno visualizzare uno spazio vuoto, ma il “nulla” nel senso di “senza spazio” è al di là delle nostre capacità d’immaginazione. È per questo che da quando l’uomo è venuto a giacere, sedere, stare in piedi, a strisciare e camminare sulla terra, a navigare, cavalcare e volare sopra di essa (e lontano da essa), ci siamo aggrappati a illusioni, a un al di là, a un purgatorio, un cielo e un inferno, a una rinascita o a un nirvana, che esistono tutti eternamente nel tempo e interminabilmente nello spazio.»

Massimo Malagoli è riuscito con un solo scatto a avvicinarci al concetto di illusione, relatività, spazio e infinito, dimostrando che Solo coloro che tentano l’assurdo raggiungeranno l’impossibile”, citando ancora il visionario Escher.

© Pina Ianiro

 

La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 12.5.21

 Illusione della luce, Reggio Emilia © Massimo Malagoli

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