Keep calm and singing in the rain
L’immagine -e la sua condivisione- è diventata talmente consueta come veicolo di comunicazione che non ci si pone neppure più attenzione, la adoperiamo e basta; del resto con la diffusione degli smartphone e il loro utilizzo come apparecchio fotografico pratico, veloce e anche sufficientemente fedele come prestazioni, risoluzione e colori, chiunque ne fa uso e abuso.
Il concetto di fotografia è stato completamente stravolto se ci si pensa.
Un tempo gli apparecchi fotografici, anche amatoriali, venivano utilizzati per fermare momenti importanti da ricordare e mostrare a parenti e amici, oppure per realizzare fotografie artistiche, se non a scopo professionale.
Sarebbe stato davvero difficile trovare, in un rullino da sviluppare, una foto raffigurante un piatto di spaghetti alla carbonara!
Del resto realizzare una foto richiedeva tempo.
Innanzitutto, se si possedeva un apparecchio fotografico, bisognava provvedere ad acquistare un rullino. Una volta caricato l’apparecchio fotografico (in gergo comune: macchina fotografica) si utilizzava con il massimo dell’attenzione, cercando di immaginare quale poteva essere il risultato finale della foto, scegliendo a tal fine le condizioni ideali a livello di inquadratura, luce, soggetto, composizione, ecc.. Infine si portava il rullino da un fotografo che avrebbe sviluppato le foto. Tra l’altro la procedura aveva anche un costo notevole.
Da quando gli smartphone sono diventati di uso comune, anche l’idea della foto è cambiata.
Oggi le foto si possono non solo immaginare e realizzare all’istante ma addirittura condividere quasi in tempo reale.
Ma è giusto continuare a definirle foto?
Un fotografo, o un amante della fotografia, rispetta ancora i tempi lenti e attenti, la devozione della ricerca dell’Immagine (con la i rigorosamente maiuscola). La fotografia resta un’arte che va protetta ormai e distinta dalle immagini.
Anche le immagini che quotidianamente affollano la rete e i vari canali multimediali nonché i social, hanno la loro funzione che resta più nell’ambito strettamente comunicativo/dialogativo che in quello artistico, come è giusto che sia.
Mariella Dante con il suo scatto, ci dimostra e sottolinea l’uso differente che oggi facciamo delle immagini e allo stesso tempo il potere “dialogativo” (nel senso di comunicazione semplice, rapida e diretta) delle stesse. L’autrice si trova all’Auditorium Parco della Musica, sta aspettando che inizi un concerto ma i tempi si allungano, viene a piovere e lei si annoia e allora pensa di renderci partecipi di tutto ciò mandando un messaggio simpatico e incoraggiante che diventa il titolo della foto “Keep calm and singing in the rain”.
© Pina Ianiro
La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 14.6.21
Auditorium Parco della Musica © Mariella Dante
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