Next stop Termini: bacio

Ti bacio in un bacio

di fermate al contrario

sei scesa in un rallenty

da giorni spaiati

spiegati, sgualciti

bagnati

poi stesi

arresi, abbagliati dal sole d’estate

sei tu

in questo bacio che bacio

arrivi in orario

poi fuggi, lo sento

sei dentro

nelle gallerie della mente

nei miei inferni

nell’effimero niente presente

in quest’attimo di vagoni in corsa

vento che sfiora labbra

le nostre

premute

incollate

salate

dischiuse

bagnate

volevo dirti

ti amo

prenderti per mano

portarti lontano

è tardi, ti bacio

ti bacio nel bacio

in questo nostro bacio

primo

ultimo

che importa

tutto scompare e riappare

il tempo, la gente, lo spazio, il colore, io, tu …

noi, solo adesso

il tempo di un bacio

il più lungo, il più breve

infinito trascorrere lieve

Next stop Termini: il tempo di un bacio” è il titolo evocativo di questo scatto di Fabiana Cambiaso dai tratti netti e definiti come ciò che racconta, che ha ispirato un mio andare poetico metropolitano.

L’immagine potrebbe essere la striscia di un fumetto, per il bianco e nero cercato, per le linee verticali e orizzontali che creano i riquadri tipici delle vignette, per l’inquadratura che mette al centro e privilegia la coppia che si bacia ma rende indispensabili gli altri tre personaggi che, con la loro presenza, conferiscono maggiore forza alla scena principale. Fantastica la posa della signora sulla destra che sembra essersi appena voltata colta da inaspettato imbarazzo, o semplicemente per discrezione così da lasciare alla coppia la giusta privacy.

Assistere a un bacio provoca sempre una reazione intima o manifesta, è impossibile restare indifferenti a quella che è la più intensa espressione dell’amare, dell’amore passione. Volenti o nolenti, quando assistiamo a un bacio diventiamo spettatori della scena più attesa di una storia. Che sia fumetto, cinema, letteratura, vita … un bacio è un bacio e lo si attende con il dovuto pathos.

Guardando la foto, si comprende che lo scatto è precedente questo periodo pandemico; si diventa nostalgici a pensare a come poteva accadere, prima di ora, un bacio. Manca quella spontaneità, adesso che siamo sopraffatti dall’assillo di questo surreale senso di impotenza nei confronti di un nemico invisibile che ci ha tolto buona parte di umanità, perfino i baci … Non ci resta che continuare a sperare di uscirne quanto prima e di poter tornare a essere protagonisti e spettatori di molteplici scene come questa. Che fioriscano baci come fiori al più presto e ovunque!

© Pina Ianiro

 

 

 La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 28.4.21

 Stazione Termini © Fabiana Cambiaso

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