Quando racconti tutto al mare e il mare ti ascolta

 

Si percepisce l’ora del tramonto in questo ritaglio di foto, quando la luce del sole inizia a posarsi su ciò che incontra come un leggero velo rosa e così si distende silenziosa e magica come la quiete sulla superficie liquida dell’acqua e con essa inizia a danzare, agitandosi solo un po’, increspandosi quel tanto che basta a riflettere bagliori che si fanno richiamo alla contemplazione.

L’ondeggiare ipnotico attrae lo sguardo e non si sfugge al richiamo magnetico, si resta in uno stato di incanto.

Così la donna ritratta di spalle da Gianni Gallucci a Santa Caterina (Otranto): le ciocche ricce dei capelli sollevate dalla leggera brezza, la posa immobile e rilassata, i piedi scalzi ben saldi sulle rocce a un passo dal mare che sente dentro, che le scorre attraverso i pensieri, che respira nebulizzato nell’aria … mare che diventa tutto, anche la stoffa che le accarezza il corpo. Nel bianco cotone leggero che si allarga al soffio salmastro del respiro marino, si perdono spunti azzurri di fiori immaginati da un poeta sconosciuto che la osserva con occhi innamorati e le scrive lettere che non ha mai avuto il coraggio di spedirle.

Lei non sa di esistere oltre il mare, ora che se ne sente parte, ora che ha iniziato a parlare la stessa lingua musicale, fraseggio di onde in chiave di infinito senza alcun tempo da tenere è solo un lasciare docile che tutto vada per tornare, senza tornare mai allo stesso modo, è tutto un mutare indomito a volte discreto, altre burrascoso. Si racconta la vita al mare, perché il mare ascolta e racconta a sua volta.

Bella l’attesa che non chiede nulla al tempo se non respiro, per arrivare fino nel posto più profondo che esista, quello più difficile da raggiungere, il nostro nucleo interiore.

E bello, lo sguardo perso in quell’altrove, ora mare, lì dove sono annegati gli occhi della donna di spalle che cerca senza saperlo.

Eccole le parole che cerca, le parole che ha sempre cercato, sono lì a un passo; le sente scorrere sotto pelle in un brivido di ricordi che le velano lo sguardo rendendola ancora più bella.

Il poeta non sa scriverle poesie, gliele ricama addosso ogni volta che la vede, senza il coraggio di esprimere sillaba e quando lei si gira, le parole non dette restano in quel mare al quale anche lui racconta.

Davanti al mare accadono leggende che alcuni sanno leggere con una sensibilità degna di nota e l’immagine che ci regala Giovanni Gallucci “Quando racconti tutto al mare e il mare ti ascolta”, lo testimonia.

Mi feci tante domande che andai a vivere sulla riva del mare e gettai in acqua le risposte per non litigare con nessuno.” Pablo Neruda

© Pina Ianiro

 

 

 La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 11.9.21


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Santa Caterina (Otranto) © Gianni Gallucci

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