Strutture
Quest’anno ha smascherato le nostre fragilità accentuate dalle limitazioni imposte dal Covid. La storia insegna che nei periodi più impervi e tragici l’uomo è capace di mettere in atto straordinarie doti di adattamento, quando tutto pare insormontabile scaturisce una forza sconosciuta che non solo aiuta a superare le prove ma a trarne vantaggio, tanto da poterne uscire migliori.
Abbiamo imparato a vivere il tempo e lo spazio dando loro una nuova dimensione e identità, curandone di più i dettagli e osservandone la relatività. Da un lato ci siamo riscoperti più riflessivi, dall’altro abbiamo dovuto imparare ad applicare il giusto distacco dalle situazioni per riuscire a essere obiettivi e analitici. E’ come se avessimo scoperto nuove prospettive, diversi angoli da cui guardare la realtà; anche mentre camminiamo scopriamo di soffermarci con maggiore interesse su alcuni dettagli che probabilmente prima ci sarebbero sfuggiti, come capita a Ivano Ancinelli che scatta questa foto dal basso del pilone di sostegno del Ponte Settimia Spizzichino (Cavalcavia Ostiense)1 da tale angolazione colpisce l’altezza, questo svettare verticale verso il cielo per poi ritrovare una curva ad ala che spezza la rigidità delle simmetrie. La struttura è realizzata in acciaio, un materiale forte e resistente, definito anche tenace in gergo tecnico, oltre ad essere notevolmente flessibile.
Il bianco e nero della foto impone il prevalere del grigio, ma la curva gioca il contrasto di una timida luce che accenna dettagli più chiari e ne rimanda un’idea di leggerezza, proprio come un’ala di gabbiano.
Una struttura d’acciaio, che diventa ala leggera … la capacità della vera forza di trasformarsi in leggerezza senza pretendere comprensione. Come quegli animi forgiati a furia di tempeste dalla vita, persone che portano pesi enormi con dignità e grazia, senza mai perdere il sorriso e continuando a regalare leggerezza.
Pina Ianiro ©
1 viadotto che collega Circonvallazione Ostiense al rione Garbatella passando sulla linea ferroviaria Roma-Lido e la linea B della metropolitana. Detto anche “Il cobra” per la sua forma; è dedicato alla memoria di Settimia Spizzichino, unica sopravvissuta fra le donne, deportate ad Auschwitz, nella retata del 16 ottobre del 1943 del Ghetto di Roma.
La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 27.3.21
Ponte Settimia Spizzichino© Ivano Ancinelli
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