Varchi
Ieri mattina a Roma pioveva, ho messo le scarpe da ginnastica, una felpa e sono andata a correre al Laghetto dell’Eur. Avevo in testa questa immagine proposta da Viviana Bertelli, l’avevo già osservata a lungo notando come chi fotografa detta il pensiero di chi osserva.
Una donna cammina a passo lungo sospesa a filo d’acqua, attraversa un ponte di assi di legno, ferro e plaxiglass, tra gli schizzi provenienti dal Giardino delle Cascate. Viene esclusa qualsiasi ulteriore cosa alla nostra vista: altri passanti, un orizzonte, il cielo, la vegetazione, eventuali edifici … Percepiamo che il tempo sia bello, ma anche questo viene ritenuto un dettaglio superfluo. Oltre la donna con il suo passo sul ponte, oltre gli schizzi e l’acqua, resta solo un timido accenno di riflesso della scena descritta che a quanto pare, deve restare il punto focale su cui posare l’attenzione.
“Varchi” è il titolo della foto. Già, varchi … Quanti stop and go ci impone la vita? Quante volte sembra si diverta a mischiare le carte in maniera da destabilizzare ogni progetto? Quante volte ci spiana la strada quando non siamo pronti ad andare, quante invece cristallizza ogni traguardo proprio quando siamo al massimo delle forze? Scivoli, salite, tapis roulant, ostacoli, trappole, varchi … a volte si arriva troppo in fretta ma la meta è errata, altre non si riesce ad arrivare nonostante l’impegno profuso …
E’ la strada, è la vita! Per questo non è errato considerare che la strada -ovvero, il procedere e l’esperienza che da ciò ne deriva- è la più grande maestra di vita. Nessuno può indossare le nostre scarpe per noi, nel bene e nel male le esperienze le dobbiamo fare sulla nostra pelle.
Ci parla per metafore Viviana Bertelli, e ci propone di riflettere sulle difficoltà che incontriamo, sulla fatica per proseguire il viaggio che resta il più bello e affascinante che si possa desiderare percorrere, nonostante qualsiasi difficoltà, impegno, delusione, giorni bui, affanni, mancati traguardi e problemi .
Mentre correvo anche io sospesa sul ponticello che lascia vedere l’acqua al di sotto, ho capito la raffinatezza del celato invito dell’autrice della foto, “proviamo a spostarci un po’ da noi stessi” ci consiglia come farebbe un’amica. E’ proprio così, si riesce a riflettere meglio rimanendo un po’ sospesi … proprio come il ponte sulla superficie del laghetto dell’Eur.
© Pina Ianiro
La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 30.4.21
Laghetto dell’Eur © Viviana Bertelli
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