Voglia di grattachecca al tramonto
I colori brillanti di questa foto attraggono e distraggono l’osservatore, offrendo una via di fuga alla pesantezza di questi tempi.
Sembra diventato impossibile sottrarsi a questioni inerenti ai vaccini, indiscussi protagonisti nei discorsi di questa estate, non c’è tregua e non basta evitare giornali, televisione, radio, è sufficiente incontrare qualcuno “Tu hai fatto il vaccino? Quale?” Ascoltare i vicini d’ombrellone “Domani ho la seconda dose del Moderna, la prima mi ha dato fastidio”, “Non dirlo a me ho fatto quello in una sola dose, sono stato male un giorno intero”. Non si parla d’altro, al bar, nei negozi, per strada, al telefono … Qualsiasi discorso se non parte da lì, ci scivola inevitabilmente e poi svincolarsi dalla strada a senso unico intrapresa, diventa un esperimento da prestigiatore.
L’estate scorsa ha avuto un sapore di leggerezza che quest’anno è utopico trovare, ce ne sarebbe voglia, tantissima voglia, ma non parte, è chiodata da milioni di aghi di siringhe mentali pronte a iniettare dosi di vaccini contro il naturale bisogno di brillare un po’ di serenità e sciogliere ansia in attimi di beata spensieratezza.
La vita apparentemente sembra la stessa, basta non osservare con attenzione, non ascoltare, basta evitare di guardarci bene in faccia, basta non leggerci gli sguardi.
C’è stato un salto strano. Un anno fa avevamo lo sguardo luminoso e una evidente, ritrovata gioia per essere riusciti a riveder le stelle. Ci credevamo, eravamo consapevoli della meraviglia di poter godere di tutti quegli attimi che fino a un anno prima avevamo spesso dato per scontati, li gustavamo riscoprendone il sapore pieno. Quest’anno siamo appesantiti, demotivati, spenti … contagiati dal ricordo di quanto accaduto a fine settembre dello scorso anno, avviliti perché nonostante i vaccini ci sono le bastarde varianti pronte all’attacco, sconfitti dalle notizie che parlano di curve di contagio in aumento e del rischio di tornare a essere zone colorate come semafori che allertano alla cautela.
Se il colore potesse almeno restare solo qualcosa di piacevole! Invece anche quello è ormai associato al Covid.
E’ rimasto tutto inquinato, contagiato, infettato per sempre.
Ci sarebbe voglia d’estate, come sottolinea Giustina Cervone con questa immagine raccolta sulla spiaggia di Passoscuro, di assaltare il carretto delle grattachecche, di scegliere lo sciroppo per noi più goloso, di aspettare il rito del grattare l’enorme blocco di ghiaccio, per ricavarne granita che nel bicchiere trasparente sembra neve e infine, puntare il dito alla bottiglia … rosso: amarena, arancione: arancia, giallo: limone, e bianco: cocco … Eppure è una voglia inibita, contenuta e piena di remore perché anche i colori hanno cambiato sapore.
Proviamo ad ascoltare il messaggio dell’autrice di questo scatto, non è né una speranza la sua, né un augurio, è qualcosa di più concreto, un invito a sbloccarci da questa situazione d’empasse non utile a nessuno. Lasciamoci tentare dall’estate perché se ci spegniamo avrà davvero vinto il Covid!
Pina Ianiro
La Foto del Giorno, rubrica di Alessandro Lisci su Romaoggi.eu del 26.7.21
Passoscuro Foto di Giustina Cervone
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