Aprire gli occhi nuovamente ma per la prima volta

 

Tutto il verde che esiste, oggi era concentrato al laghetto dell'Eur.
 E' inutile voi l'abbiate cercato altrove nel mondo, magari avrete perfino avuto l'illusione di averlo sfiorato, registrato in un archivio della vostra memoria tanto da potermi dire "ti sbagli anche a vattelapesca comune di pincopallino, era tutto stupendamente verde" ma nulla, ciò che proverete a dire sarà effimera chimera contro la mia verità assoluta.
Chiaramente esagero come solo chi sa giocare con la vita, fa.
Intanto la fortuna di essere rientrata appena in tempo, visto che fuori si prepara una bufera e mentre lo scrivo, tra il brontolare di tuoni e il fischiare del vento, arriva scrosciante la pioggia.
La luce, tutta la luce è stata di colpo risucchiata via, inghiottita chissà da cosa (chiedo l'aiuto del colonello Giuliacci).
Mi piace ascoltare la musica dei temporali, respirare l'odore della terra che si disseta, mi crea altre stanze di percezione e l'immaginazione amplifica e sovrappone tante immagini.
Ma torniamo al laghetto dell'Eur ...
(poi dice che non è vero che l'iperattività fisica, emotiva e ecc, ecc, è un pessimo difetto. altrochè! mi distraggo di continuo!)
Ho diversi luoghi rifugio in questa città adottiva, uno di questi è certamente il laghetto dell'Eur.
Ci scappo spesso, a passeggiare, a riflettere, a respirare, a leggere, a scrivere, a chiacchierare con amici, a essere la vita che mi scorre.
Ricordo momenti bellissimi e altri di una tristezza sconfinata.
Momenti, minuti a volte ore e ore.
Ci sono pezzetti di me racchiusi in ogni angolo.
Immagino echi della mia voce tra i rami, qualche segreto rimasto intrecciato alle radici, sorrisi sparpagliati sul prato, lacrime ingoiate dall'apparente immobilità del lago.
Mi rivedo stesa a guardare il cielo, affacciata a rubare i riflessi d'oro nei tramonti estivi, a respirare le stagioni ...
Quel senso profondo di godere della bellezza come se non ci fosse un domani, come se altrimenti si commettesse un crimine.
Anche due anni fa, anche la prima vera passeggiata, il primo ritorno fuori dal perimetro vitale del giro del criceto, fu lì. Ricordo come fosse adesso l'emozione, come aprire gli occhi nuovamente ma per la prima volta.
 A volte mi chiedo quante volte nella vita mi è capitato di avere questa impressione "aprire gli occhi nuovamente ma per la prima volta".
Ce ne sono stati di episodi, esperienze, accadimenti importanti che hanno innescato questa reazione; uteri da cui rinascere o in cui morire per sempre.
Con forza titanica, prepotenza e motivazione non ho mai avuto dubbi, ho sempre scelto di rinascere ma con l'impegno di cercare davvero di essere nuova iniziando dal guardare le cose con ancora maggiore attenzione e gratitudine. del resto, se la vita offre un'altra chance mi pare il minimo impegnarsi per migliorare, no?
Dunque, adesso mi perdonerete se per me tutto il verde del mondo, oggi, era concentrato al laghetto dell'eur?
Sicuramente la luce argentea del cielo coperto di nuvole, creava contrasti particolari, esaltava i contorni dei perimetri di ogni cosa a partire dalle foglie, l’evidenza dei dettagli definiva la profondità, la prospettiva non faticava a raccontare le distanze, allo stesso tempo, tutto riusciva comunque a essere continuum, spettacolare continuum ...
E si sa che quando un ben noto personaggio poco rispondente all'umana specie, più verosimilmente confondibile con qualcosa di extraterrestre, entra in contatto con tutto questo e ne prende visione e coscienza, eccallà (come dicono i neolaureati a Oxford. Ah … no, mi correggono, era Cesare quando vide Bruto) che ... meraviglia, giubilo, ma anche fiato alle trombe, rullo di tamburi, proclami di fiesta (si, volevo scrivere esattamente fiesta perchè gli spagnoli festeggiano di più), fuochi artificiali d'esaltazione d'animo e trallallà.
Chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, scurdammoce 'o passato, simmo 'e Napule paisa'!
Insomma, riassumendo: che bello il laghetto dell'Eur ...

pina ianiro (8.5.22) 


 

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