Avrò vissuto
La stessa
euforia dei fiori di campo; la stessa euforia della ragazza che mi precede e
lascia spensierate scie d’attesa, con il braccio che oscilla a ogni passo e la
mano che tiene stretta una confezione di gelati appena comprati.
La stessa euforia delle voci festanti dei vicini, "cin cin" si
dicono, "a noi" ripetono.
La stessa euforia calzata in un vestito verde usurato da tante estati passate
al suo interno, ognuna ha lasciato le sue tracce, come sulla pelle che porta
impressi i tatuaggi veri, quelli della vita.
Nelle espressioni e nei tratti c’è la vera risposta alla strada percorsa. ciò
che parla al nostro posto e di noi racconta.
Le amo tutte le stagioni e i giorni, anche quelle fredde, anche quelli (giorni) che mi
hanno fatto male fino alle ossa.
Le stagioni, i giorni …
Amo la meravigliosa opportunità di esserci qui e ora, sprecarla è un delirio
vano di onnipotenza.
Resto umile, meravigliata e grata innanzi a ogni giorno che si apre ai miei
occhi.
Le sorprese sono nell’invisibile, in attimi distratti, granelli infinitesimali
da custodire come punti luminosi che rimandano di continuo alla verità
indiscreta -eppure discussa- dell’infinito e ... sentirsene parte.
Amare. Amare con la forza ostinata di un folle, senza cedere ai ricatti
dell’umana ragione deformante.
Nel deformare tutto, filtrandolo attraverso le maglie strette di concetti
precostruiti, perdiamo gran parte della bellezza, roviniamo l’incanto e quando
ce ne avvediamo, tiriamo in ballo il destino.
Ma quale destino se non sappiamo contemplare le ricchezze vere che abbiamo in
dote e da lì partire per avanzare?
Certo che le variabili esistono! La casualità però è un’altra cosa, non è il
destino.
La casualità è la variabile incostante che testa il nostro equilibrio, ci mette
alla prova giocando per addizione e sottrazione e attende risposta, ci vuole
attivi non passivi.
Ci pensiamo che ogni giorno è come avere un’intera vita? Ogni giorno è una
promessa nuova regalata.
Forse per questo brucio fame di ricominciare perennemente, mettermi in
discussione, imparare … E non mi basta mai.
So che se mendicassi non chiederei ricchezze ma tempo.
Stamattina dopo aver nuotato in piscina, ho ufficialmente aperto la mia estate
di rigenerazione. poi, mi sono stesa a contatto con l’erba e ho continuato ad
amare Whitman e a scoprire di me cose che ignoravo.
La pelle, come scambio tra me e il resto, tace e domanda.
Lo sguardo affamato, cerca.
Sono ciò che sono, evolvo verso me e lontano da me per essere altrove e
arrivare al centro.
Sono ciò che provo.
Amo, con inspiegabile, assurda e inesorabile caparbietà, con inesplorata
profondità e senza peso, come solo l’Amore può.
Con la stessa euforia amerò fino alla fine e alla fine di tutto, avrò vissuto.
pina ianiro
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