_Basta l'aria_ La verità dei fiori

Sono sfacciatamente innamorata della vita, mi piace visceralmente, senza alcuna riserva.

Ho fame e sete di conoscere quello che accade e come e chi.

Preme un ancestrale bisogno di movimento come conquista di niente altro se non d'aria che è, poi, tutto.

Mi perdo a guardare fino in fondo, a succhiare l'essenza che riesco a trovare in tutto ciò che come me è ribelle e spontaneo.

Vivo di istinti e istanti nel mio irrequieto pensare solo apparentemente docile, una stasi momentanea e non immobile, magma vivo e plastico pronto a prendere forme nelle ulteriori vite che a me si affiancano parallele e ramificano.

Nel mio piccolo genero frutti partoriti da quest'attitudine alla vita.

Ho imparato perfino a domare il tempo capendo che non è, non c'è se non siamo noi a farlo, così ne vivo mille di vite.

A quella stanchezza profonda che spesso mi viene a prendere le racconto le mie storie quotidiane e me la porto a spasso a respirare forte il cielo.

Alla malinconia che prova a buttarmi giù, la invito a ballare.

Alla rabbia, per le sconfitte e le ingiustizie subite, metto un vestito a fiori di chiffon e la fotografo fino a che non sorride.

Il mio cassetto dei sogni è perennemente aperto perché tutti non ci stanno e poi sono effervescenti, bollicine sempre pronte a prendere il volo, quel volo che mi porto dentro senza alcuna maschera, perché se mi guardi bene le ali le ho.

Soffro anche io tantissimo e sai cosa? Soffro questo mondo stretto, orientato verso un centro inutile, come un eterno collasso in direzione di risucchio, un'implosione verso il buio, ma non quello bello della notte, quello del nulla, dell'asfissia per privazione d'aria.

Soffro gli sguardi spenti e il puntare il dito verso la responsabilità di una mancanza di qualcosa come un'ingiustizia perenne offerta solo a uso di chi si lamenta.

Soffro notare tutta questa bellezza che per me è sempre sorprendente e stimolante, questa bellezza immensa di cui sono grata perché sa accendermi come un amante, ma che nonostante si offra generosa senza chiedere nulla in cambio e offrendo spettacolo di sé, viene data per scontata, lasciata in disparte, come se ci si potesse assuefare alla grandiosità di ciò che ci circonda e ai suoi dettagli.

Soffro il tempo sprecato da chi non comprende la fortuna di un solo istante in più di vita da vivere e amare dando ragione d'essere a ogni emozione di cui siamo capaci ...

Non ho certezze, non potrei averne con questo spirito libero e osservatore, forse però questo mondo sarebbe un posto più radioso se provassimo a guardare lontano, oltre il nostro naso e verso l'orizzonte, se lasciassimo i pensieri liberi di fluire senza ordine solo ispirati dalla contemplazione, qualche minuto, qualche respiro profondo e un "grazie" silenzioso.

Parlare di pace cercandola e trovandola prima in noi stessi.

Possiamo -forse è il caso anche di dire dobbiamo- impegnarci davvero a cambiare, farebbe bene a noi e a questo mondo che di inquinamento non ha solo quello ambientale.

Basterebbe davvero poco.

Basterebbe uno sguardo nuovo, l'aria e la verità dei fiori.

pina ianiro

8 aprile 22




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