Depisto

 

depisto

mentre parlo di sogni

ingoio fottuti giorni

sorsi dannati

non d’annata

stralci d’inchiostro

schizzati

su pareti d’anima

trasparenze fluide

rabbia e quiete

in amplessi d’arte

strappo nuove ipotesi

al concreto orientarsi

rabdomante di spazio

depisto

chi non chiude gli occhi per vedersi

tocco le mie costole

nel ricordarmi d’essere

non solo essenza mutante

idea sfuggente

forse gatto

pesce

gabbiano

radice oppure ramo

goccia d’acqua

fiume, ruscello

non sono contenibile

e non contengo

resto il mistero

del troppo chiaro

depisto

il vedere umano

pina ianiro


14.3.22

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