Le piccole cose
Sono talmente fuoco le labbra che lo stick al burro di cacao si fonde e le vela in balsamiche note vanigliate.
E' solo vita che brucia ancora, imperterrita, quasi irriverente. non si vergogna a essere come impeto d'onda, urto, spinta, mi sovrasta imponendomi fatica, affanno, corse, salti acrobatici ...
Sono un'atleta dalle giornate troppo corte e le pretese troppo alte e, come un'atleta, mi alleno, non mollo, se cado mi rialzo e ammiro chi è più in gamba di me, osservo da loro, imparo, affino le tecniche, cerco i miei punti deboli.
Così anche oggi inizio una settimana partendo da un lunedì che alle 6,20 mi vede già in corsa, alle 10,15 conquistare la mia prima vittoria: salto in lungo senza rincorsa per finire di dare un senso alla casa -che sembrava scoppiata- in tempo utile per poi mettermi al lavoro.
La cosa bella del gareggiare da atleti è che si gareggia principalmente con se stessi per tentare di superare innanzitutto i propri limiti e migliorare.
E' importante spiegare cosa significa essere sportivi, non è un modo di dire, non è finzione, è realtà ed è una filosofia di vita.
Ecco, è qui che intendevo arrivare a come si prende la vita, da quale angolazione la si osserva e cosa intendiamo farne.
Penso che davvero la felicità è una cosa semplice e sta soprattutto nel tentare di piacere a noi stessi.
Eppure, siamo frustrati da stereotipi ambigui, bisogni indotti, motivazioni vacue ... ci viene imposto uno spostamento d'asse che ci rende privi d'equilibrio, così nel tentativo di riappropriarrcene perdiamo completamente la bussola, indirizzati da condizionamenti esterni tanto subdoli quanto pressanti. a volte perfino le persone che ci sono accanto, pur volendoci bene, senza accorgersene ci spingono in meccanismi che ci allontanano da noi stessi e dalla nostra vera essenza e lì si entra in un circolo vizioso dal quale diventa davvero difficile uscire.
Nello sport la sana competizione è la spinta a osservare chi raggiunge il risultato, mirare all'obiettivo, allenarsi senza ostacolare o invidiare gli altri atleti ... Volontà, impegno, passione, determinazione; gareggiare per migliorare è questo il vero obiettivo e la vera vittoria.
Basta manie di grandezza, egoismo, competizione priva di senso, invidia, opposizione alla riuscita altrui; basta stupidità, cercare qualcosa che infine non ci darà alcuna vera felicità.
Ci pensiamo a quante volte miriamo a raggiungere qualcosa solo perchè "gli altri" ci vedano in un certo modo?
Ma non è meglio che a stimarci siamo noi stessi?
E come, come possiamo arrivare a stimarci se non facendo del nostro meglio per migliorare essendo innanzitutto più veri, più umani, più semplici, umili?
Lo so, sono ripetitiva ma davvero in questi giorni più che mai mi interrogo sulla deriva del genere umano ... Forse se ognuno di noi si ridimensionasse e rendesse conto innanzitutto alla propria coscienza e capisse che c'è una forza unica e bella che trascina senza alcuna fatica avanti le cose che è l'amore e che la felicità è una cosa estremamente semplice, se ci si sedesse cinque minuti ogni giorno a pensare a quante cose belle capitano e se ci soffermasse a osservarle, forse, non andrebbe persa quella felicità ... Queste cose andrebbero trasmesse e ricordate a chi ha spento luce e interrotto linfa, e così, forse, non esisterebbe più frustrazione, rabbia, insoddisfazione, e soprattutto belligeranza.
Godere delle piccole conquiste quotidiane non è stupido, è esemplare!
NO WAR
pina ianiro 7.marzo 22
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