More than this

 

C'era la fiera in via Paolo di Dono e in via Baldovinetti.
Tendoni bianchi, bancarelle, stand, e tanta gente a passeggio, nonostante i 18 gradi delle 19,30 di oggi a Roma.
Il tempo grigio restava solo un trascurabile contorno di nessun conto in mezzo alla vitalità del tutto.
Il movimento e le voci tra i vari banchi, lungo la strada e ai tavolini fuori ai locali, era una piacevole colonna sonora anticipo d'estate.
Quelle classiche ambientazioni che non riesco a evitare, mi risucchiano all'interno in totale presenza, come essere invitata a una grande festa.
Ho osservato i passanti, soffermandomi sui dettagli che mi colpivano, per immaginare storie: lo spritz delle colleghe che si raccontano; due anziani a spasso (vicini di pianerottolo?) che parlano di politica e, pochi passi dietro, le mogli che a tratti chiacchierano e a tratti si fermano a guardare gli abiti e gli accessori esposti; alcuni ragazzini ridono, si spingono per giocare e si fanno le foto con lo smartphone; una ragazza richiama la mamma un po’ distratta (starà pensando a cosa preparare per cena?) per avere un parere su un pantalone; una coppia sta decidendo dove andare a cena e poco oltre, un gruppo di persone entra in un locale; nella veranda esterna dello stesso locale mi colpisce una tavolata di amici o familiari dove due bimbe, sedute vicine, parlottano muovendosi vezzose, mostrandosi i dettagli dei loro vestitini e i contenuti delle borsette colorate.
Le lucine rigirate attorno ai tronchi degli alberi fuori a un altro locale e la musica, attirano l’attenzione di molti, infatti, i tavolini esterni sono già tutti pieni, come i bicchieri.
C’è voglia di vita. benedetta voglia di vita!
Il caos festante, il mescolarsi di accenti pugliese, calabrese, sardo, lucano, italocinese, italoindiano, italopakistano … dei venditori delle varie bancarelle, si somma alla farneticante, improbabile eppure folcloristica, confusione del resto: svolazzanti stoffe di raso leggero, profumo di olive pugliesi, collane rosso acceso di peperoncini calabresi, lampade di sale, monili d’argento indiano, pecorini sardi, essenze di lavanda, mocassini e ombrelli, incensi ed essenze, cineserie introvabili, lenti colorate di occhiali da sole che riflettono i pensieri dei passanti e le nuvole del cielo che si fa sera …
Pensa se non avessi vinto l’insolita pigrizia che mi aveva preso oggi, ho pensato … Pensa che spreco sarebbe stato perdersi questo spettacolo!
Sono rimasta finché i venditori hanno iniziato a riporre e smontare, fino a che la fiera si svuotava e i locali si riempivano.
 E mentre me ne andavo ...

I could feel at the time
There was no way of knowing
Fallen leaves in the night
Who can say where they’re blowing?
As free as the wind
And hopefully learning
Why the sea on the tide
Has no way of turning?
More than this, you know there is nothing
More than this, tell me one thing
More than this, there is nothing
....
https://www.youtube.com/watch?v=kOnde5c7OG8
pina ianiro 7.5.22



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