Omaggio a Jean Luc Godard
Si viene impressionati dalla genialità dei gesti lenti, dei rumori di sottofondo che accompagnano un monologo pregno di significato pensante che si compie nell'arco temporale di un rito quotidiano: una pausa caffè.
In quel caffe', che diventa protagonista, lo zucchero mescolato lentamente con il cucchiaino, diventa universo da ragionare, con metafisica attenzione.
così ho amato Jean Luc Godard, per quei fotogrammi sottratti dalla mia mente alla pellicola: Deux ou trois choses que je sais d'elle (Due o Tre Cose Che So di Lei - 1966).
Tanto amato da farlo mio e tentare di esprimerlo.
Ciò accadeva durante il lockdown e oggi il mio umile inchino a un genio 

Che tu possa rimanermi e germinare.
pina ianiro 13.9.22
Commenti
Posta un commento