_Confronti. Di tutto e di chi ci lascia_
Sono
le note basse di un pianoforte che cominciano a sciogliere l'anestesia ...
l'abitacolo dell'automobile si fa scrigno di dolore, mentre la musica circonda
con braccia sincere i sentimenti che avevi intrecciato a ancore di
sopravvivenza lontane da ora... Allora sì, partono i pensieri, come un fiume,
senza argini e senza meta... Allora, guardi fuori e leghi ognuna delle immagini
a ricordi ... C'è il sole, ora e voci di bambini chiassose in un parco.
Contrasta ma non stride è quiete e continuità... plasma trasparente che riempie
tutto di significato intangibile che è spinta all'andare.
Di
tutta la vita, di tutto il fiato usato, di tutti gli sbagli per imparare a
esserci e per diventare personalità, di tutte le risate e quelle stelle rubate
ai cieli d'estate, di tutte le avventure, di tutti i minuti sprecati in spazi
di apparentemente inutile sottovuoto -ora che la vita ha un significato
diverso-... di tutte le cornici messe attorno ai fatti, di tutte le dimensioni
scoperte, di tutti i colori, di tutte le tristi notizie, di tutte le strade, di
tutti i muscoli tesi ... di tutte le facce incontrate, di tutte le funi
aggrappate ai sogni, di quel sole accecante sulle lenzuala stese, di
quell'amore inseguito, sognato a volte sfiorato... di tutti i doni e
dell'inconfessabile paura di morire sapendo che l'unico modo per essere
veramente vivi è non avere mai paura di morire... di tutti i colori catturati
tra le mani, di tutta quella musica, di tutti i sapori e i profumi... di tutti
gli abbracci...
Cosa
rimane, poi, di tutto?
Dove
finisce tutto?
Dove
vanno a dormire i dolori?
Le
domande sono percorsi obbligati di menti legate al tangibile. Le domande sono
affermazioni insicure... Le domande rimangono tra i denti e l'immaginazione di
risposte inutili. Sono percorsi a piedi su salite piene di imprevisti, e fiori
selvatici che sfidano l'asfalto.
Ciò
che resta sono ricordi fatti di cristallo, immediatamente sbriciolati e rimessi
confusamente insieme per poter raccontare e rendere eterne persone che vanno
via...
Niente
di loro finisce, rimane dentro scatole ricamate da inchiostri di lacrime che
riuscimmo a piangere o che lasciammo a galleggiarci nell'anima...
E
i dolori vanno a dormire sotto coperte spesse, le stesse in cui ci si avvolge
quando stiamo male per ricordare un abbraccio caldo e scivolare nel sonno
anestetico e consolante... qualche volta si ha bisogno di abbassare
l'interruttore... mettersi in stand-by... Assimilare il dolore dandosi il tempo
necessario ...
pina ianiro
Quadro Marcello Ursomando "confronti" 2008 acrilico su tela |
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