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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

_La bellezza_

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conto i passi nelle foglie che s'inseguono si alternano i giorni come aliti il pensiero comanda l'andare come il vento oggi fune e sul fiume scorre il riflesso di un sorriso oltre il tempo brillante impatto ha il sapore delle cose buone lo sguardo si dilata sconfina indiscreto tutto ha inizio dalla bellezza dalla fortuna di vederla dalla volontà d'inseguirla dalla disperata forza di strappare la realtà al destino e inzupparla tutta tutta nella bellezza. pina ianiro (semplice_mente)

_Notti di cristallo (8)_ accento artistico (ovvero: ritmo)

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Appartengo al funambolico mondo degli artisti, quelli che vivono di esplosioni improvvise d'estro, di quell'incontenibile bisogno di smascherare il mondo dall'illusione della ragione, di quella misteriosa ubriachezza che spinge a esprimere le discromie oltre la perfezione. In lotta col mondo, oggi, davanti a uno specchio: gli occhi troppo lucidi, la pelle pallida e quell'eterna scintilla anche nel più triste degli sguardi ... mi chiedo se questo "accento" artistico sia condanna o privilegio. Un po’ amletica, ultimamente, oscillo tra l' essere e il non essere anche in quest'ultima domanda che mi vado ponendo. Il fatto non è semplice! E' che, signori miei, la fantasia, comprendo solo adesso, andrebbe tenuta a freno se non bandita in questo mondo che preme ad essere quanto mai concreti e privi di anelanti passioni, un mondo che spinge alla moderazione e al temperamento, all'opportunismo nel crearsi una vita calibrata su misura.  E'

_Notti di cristallo (7)_ stelle finte

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Penso a quelle notti, in cui spengo la luce e rimane quel cielo finto a ricordarmi mondi lontani; quel soffitto di stelline fosforescenti illusione di galassie salvifiche, possibili spazi perduti. Lo guardo e sembra muoversi, scherzi ottici. Chissà quante cose crediamo di vedere e sono solo scherzi ottici, impressioni della mente. Di Tutte le notti persa in questo cielo fittizio, di tutte le notti di silenzio e boccheggiante agonia di speranze, continuando a gettare ami per pescare stelle … di tutte quelle notti con un nodo in gola e i pugni stretti per non smarrire la polvere di quelle stesse stelle, rimane inalterato il gusto amaro. In un numero eccessivo di quelle notti, ho giurato, a me stessa, di non ritrovarmi più così: stesa, indifesa, rapita da un freddo inconsolabile … mi riappaiono notti troppo scure, troppo vuote e troppo, troppo fredde, neppure se fossi stata all’addiaccio avrei patito più freddo. Non c’è coperta sufficiente a scaldare l’anima che soffre … e la co