_Notti di cristallo (4)_ Non allineata

L’aria immobile di questa sera. Troppe luci accese. Tra poche ore è già Lunedì 4 Agosto (devo ricordarmi, domani  è l’onomastico di mio padre. Lo chiamerò, come al solito lontana … ). Ogni tanto mi ricordo di essere asimmetrica, l’avambraccio destro è più lungo del sinistro, ho un orecchio più in alto rispetto all’altro … l’asimmetria è simpatica, sarebbe noioso un mondo perfettamente simmetrico. Il cervello è certamente asimmetrico e il pensiero asimmetrico si sgancia da tutto ciò che è allineato.

“Allineato” … non ho mai sentito utilizzare tanto questo vocabolo come ultimamente nel mondo del lavoro … Sarà un caso? Sarà un caso che è un anno che non lavoro? Mhm … sarò poco “allineata” … Però ieri sera ballavo il tango sotto le stelle in un contesto inconsueto, e c’era una meravigliosa brezza che si gustava sbarazzina a fior di pelle. Frizzante! Più che “allineata”, frizzante … Non gasata. Capelli lisci e pensiero effervescente. Mica è un pregio? Crea scompiglio! E sì che porta allegria, ma anche capitomboli e variazioni, continue messe in gioco, visioni molteplici della realtà, salti, rinvii, direzioni alternative … Che sta facendo il mondo ora? E’ una domanda spaventosa. Ci sono le bombe in giro e spari e cattiveria e bambini che chiuderanno dolorosamente i loro occhi innocenti. Poi, smalti sulle unghie e equilibri precari su tacchi a spillo. I phone ultimo modello da non far scivolare sulla miseria di chi non ha manco più gli occhi per piangere. Centri commerciali, carneficina di identità … occhi sgranati sul nulla, bombardati da luce al neon e il cielo che aspetta….

Lo dico: certe volte, troppe, ho l’impressione di essere capitata nel posto sbagliato, forse nel momento sbagliato, non lo so … Vorrei essere “allineata”, sarebbe più facile trascinare una pantomima di vita su scale mobili, nel fantastico mondo di plastica che ci propongono. Comprendo, giustifico, è logico come scivolare su una buccia di banana poco dopo un violento acquazzone.  Non ce le ho, però … non ho le istruzioni per vivere nel mondo di plastica, mi perdo nei suoi meccanismi apparentemente semplici ma estremamente contorti.

A me piacciono i campi verdi o le distese di fieno reciso, distese d’oro vero dove posso correre e spaziare lo sguardo. Mi innamoro del cielo ogni istante, non importa di che colore sia, lo guardo sempre, lo consumo; come il mare, del resto, con cui mi confronto in dialoghi silenziosi sull’immenso . 
 
pina ianiro (questa estate 2014)


lago di Albano, luglio 2014


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