_TACCO 12_




La borsa a tracolla, due buste della spesa appese al braccio sinistro, un borsone sulla spalla destra, un giornale sotto al braccio sinistro e due confezioni da sei bottigliette da 500 ml una con una mano e una con l'altra.
A dire il vero più di una persona faccio concorrenza a un polpo. Necessità virtù, bisogna farlo e si fa.
Metto tutto nel bagagliaio, accendo la macchina e parto. Pochi metri dopo qualcosa cattura la mia attenzione.
Strisce pedonali, la macchina che mi precede si ferma e passano due o tre pedoni, ma potrebbero essere pure venti, anzi, potrebbe esserci anche un extraterrestre verde, palmato, con un monoorecchio piantato sul cranio e una coda strisciante e bavosa non ne conserverei traccia in memoria perchè l'unica, la sola cosa che impressiona (in tutti i sensi) la mia vista e la mia mente é l'assurdo e improponibile paio di scarpe sul quale si erge, a stento e barcollando, una giovane donna esile stipata in un cappotto nero sul quale scivolano lunghi capelli platinati. Costei, così descritta, chiacchiera con evidente falsa disinvoltura, con un giovane uomo. Sicuramente stanno raggiungendo il lavoro, infatti il marciapiede sul quale camminano, costeggia il fianco di un'azienda fino all'ingresso.
Camminano, ho detto? Forse gli altri, lei mi pare già proiettata a schiantarsi addosso all'asfalto, pure malridotto, del marciapiede, poverina ...
Sembra che la scena si sia fermata, come faccio a continuare a seguirla? Facile, c'è traffico e, purtroppo, ho il tempo di soffermarmi su questa scena che trovo ridicola nella sua globalità.
Confesso di essere pienamente consapevole che non posso azzardarmi a esprimere giudizi, visto che sono l'essenza impersonificata, la capacità a mio esclusivo uso e costume di ignorare varie consuetudini appartenenti alla sfera femminile é nota ... esempio raro di stranafemmina con due borse per quattrostagioni, stivali neri per svernare con rare eccezioni speciali (ma certo non andare al lavoro sui trampoli estremi!), outfit modello "se mi vesto al buio é uguale", trucco "sono più truccata quando sto struccata", parrucchiere "chi é questo sconosciuto", manicure "arrangiatevi da sole che qua abbiamo da fare".... insomma, mi vergogno di queste mie caratteristiche perchè gli estremi non vanno mai bene, è chiaro. Sapendo ciò, so che il mio giudizio proviene da un'angolazione talmente diametralmente opposta che é giocoforza travisato.
Inciso: chiaramente sono una donna anche io e anche io ho dei picchi particolari e sorprendenti di femminilità sfrenata noti perlopiù alle persone che mi conoscono bene. (fine dell'inciso)
Ma mi spiegate come si fa a immaginare di indossare delle décolleté di vernice nera, con tacco 20, più 6 di plateau (certo, la lunghezza reale del tacco di una scarpa con plateau si calcola sottraendo dalla lunghezza del tacco quella del plateau, per cui in questo caso si ha: 20 - 6 = 14), non solo per andare in ufficio, ma sapendo di dover fare anche pochi metri di strada camminandoci sopra!!?? Ma si vedono? Sono consapevoli di essere un minimo, ma giusto un pizzico ridicole mentre procedono insicure, mezze storte e rattrappite che tutti i centimetri che pensano di reuperare su quei trampoli li perdono per stare piegate sulle ginocchia e ringobbite dal dolore. Insomma ... la faccenda grottesca mi consente di rivedere me (poco prima) costretta a fare il polpo tentacolare e acrobatico per portare tutto da sola, con minore commiserazione. Del resto, i polpi sono agili ed eleganti mentre si muovono sul fondo marino!

pina ianiro

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