_Ultimi due capitoli di New York_
Gli
ultimi due capitoli di questo viaggio ho scelto di intraprenderli nel
luogo giusto, ovviamente, dopo una camminata nel "central park" di zona.
Non sono ancora stata a New York e posso affermare che fino a una decina d'anni fa mi poteva ispirare giusto quel minimo legato esclusivamente alla scoperta di chi per natura resta affamato di luoghi, persone, posti, cultura e tradizioni.
Da qualche tempo a questa parte accarezzo, invece, un intimo desiderio (pari a necessita') di riuscire a soggiornare il tempo sufficiente a respirarne una sorta di "quotidiano" in un tipico appartamento che si affacci su Central Park.
Un po' scontato? Non per chi vive gia' un po' cosi' ... fuori dal coro.
Non sono ancora stata a New York e posso affermare che fino a una decina d'anni fa mi poteva ispirare giusto quel minimo legato esclusivamente alla scoperta di chi per natura resta affamato di luoghi, persone, posti, cultura e tradizioni.
Da qualche tempo a questa parte accarezzo, invece, un intimo desiderio (pari a necessita') di riuscire a soggiornare il tempo sufficiente a respirarne una sorta di "quotidiano" in un tipico appartamento che si affacci su Central Park.
Un po' scontato? Non per chi vive gia' un po' cosi' ... fuori dal coro.
Questo libro di Chiara Marchelli che definirei molto piu' di una "guida", é riuscito perfettamente a innescare la curiosita'.
Descrive il reticolato dei sobborghi newyorkesi partendo dalla sua passione per la corsa e proprio attraverso "il correre", ci insegna a "stare", osservare, ci incuriosisce e induce a sapere di piu', conoscere e vedere.
Ama correre e si capisce immediatamente, ama New York che descrive attraverso uno spaccato urbano e sociale attento e ghiotto di curiosita'; non tralascia architettura, storia e cultura che hanno attraversato i luoghi descritti.
Mette in luce il processo di gentrificazione e la continua metamorfosi di riqualificazione urbana, soprattutto di alcuni quartieri.
Per me (nel senso che e' ad hoc), descrive il Brooklyn Writers Place, ma anche la New York Public Library, il Greenwich Village fulcro di movimenti culturali della beat generation, quartiere in cui si radunarono artisti di vario genere in fuga dalla societa' conformista.
E come si fa a non immaginare una vita bohemienne in certi luoghi?
Ecco, resta sempre una domanda ... come si fa?
pina ianiro 24.5.1Covid19
"New York - una città di corsa" di Chiara Marchelli (2018 Giulio Perrone Editore collana Passaggi di Dogana 06)
(gli ultimi due capitoli sull'albero, yes!)
immagine di pina ianiro
Descrive il reticolato dei sobborghi newyorkesi partendo dalla sua passione per la corsa e proprio attraverso "il correre", ci insegna a "stare", osservare, ci incuriosisce e induce a sapere di piu', conoscere e vedere.
Ama correre e si capisce immediatamente, ama New York che descrive attraverso uno spaccato urbano e sociale attento e ghiotto di curiosita'; non tralascia architettura, storia e cultura che hanno attraversato i luoghi descritti.
Mette in luce il processo di gentrificazione e la continua metamorfosi di riqualificazione urbana, soprattutto di alcuni quartieri.
Per me (nel senso che e' ad hoc), descrive il Brooklyn Writers Place, ma anche la New York Public Library, il Greenwich Village fulcro di movimenti culturali della beat generation, quartiere in cui si radunarono artisti di vario genere in fuga dalla societa' conformista.
E come si fa a non immaginare una vita bohemienne in certi luoghi?
Ecco, resta sempre una domanda ... come si fa?
pina ianiro 24.5.1Covid19
"New York - una città di corsa" di Chiara Marchelli (2018 Giulio Perrone Editore collana Passaggi di Dogana 06)
(gli ultimi due capitoli sull'albero, yes!)
immagine di pina ianiro
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