E' stata la mano di Dio (riflessioni sul film di Paolo Sorrentino)

 e ho capito perché. perché è un taglio sottile, sottile che arriva lento, liscio e profondo, intanto stai gia' sanguinando e non lo sai.

questo mi capitava l'altro giorno, di restare immobile a guardare scene che lasciavano un odore acre. eppure quelle scene erano un viaggio a ritroso in un tempo che ho amato e sofferto, in un luogo che anch'esso ho amato e sofferto in un'altalena alchemica che, attraverso le dinamiche della mente, ti ci riporta spesso, in quei tempi e in quei luoghi, seppure in forma onirica e incosciente.

il teatrale alternarsi di discorsi che decollano e planano tra mura domestiche che diventano quinte, finestre e porte usate come altari e cornici, lo spostarsi indietro della macchina da presa per allargare il campo, proprio mentre il cuore stringe come un pugno l'amaro di una storia che urla, pero', urla forte il riscatto e il riscatto parte da una cosa difficile, quasi impossibile: un sogno da realizzare, il cinema.

il cinema come fuga dalla realta' squallida è sogno e speranza per un ragazzo cresciuto troppo in fretta e per tutto il suo mare, il mare di Napoli.

inutile parlare della meraviglia dei dettagli, nulla lasciato al caso.

la fotografia commovente come tele d'autore e poesie che a leggerle trema la voce.

i tempi teatrali espandono concetti per non imboccarli e lasciare a chi guarda il modo di viverli e concepirli ...

ho sofferto questa pellicola, l'ho sofferta dalla prima all'ultima scena, l'ho spezzata in due parti per provare a ovattare l'impatto, o dimenticarne l'ingombro, ma era solo mentire a me stassa. ho sofferto tutti i chiaroscuro e le note aggiunte e i respiri degli attori.

non se ne esce intatti, "E' stata la mano di Dio" di Paolo Sorrentino é un gate -un passaggio-, lo comprendi solo dopo averlo attraversato.

pina ianiro©️


Doveroso ricordare Pino Daniele qui in Napul'è live (2008)


https://m.youtube.com/watch?v=lt419CUOPo8&feature=youtu.be






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