La paura di perdersi

 

Che poi forse è vero, si ha paura di perdersi quando si ama, di perdere un sentimento così esclusivo che pare impossibile arrivare a credere che esista davvero.

Si ha paura soprattutto quando non si aspettava, non si cercava ma è successo, ci si è innamorati, come un'epifania, una sorpresa, un precipitare senza paracadute in un universo parallelo che amplifica ogni sentire.

E' vero pure che, quando si capisce di essere innamorati, è già tardi, si puo' strattonare e spingere via, rifiutare quanto si vuole l'idea, ma ci si è già dentro e sì, accade anche di sentire le viscere sciogliersi, il petto esplodere.

La mente riceve scosse continue verso un centro unico che smaterializza la ragione.

10 o 100 anni, non importa, la razionalità diventa orpello.

Si erano ritrovati così simili e impauriti, quasi spiumati a scoprirsi innamorati che l'inizio era stato un rallenty di stop and go. increduli a cercarsi e scegliersi tra milioni in un momento strano e informe senza richieste a quel sentimento prepotente e assoluto.

L'amore ... Accidenti! Ma che cos'è? Si erano chiesti milioni di volte mentre le loro vite prendevano forme distanti, ignorando che in un futuro quelle stesse vite si sarebbero incontrate diventando l'essenza stessa di quella parola.

Lo avevano detto ad altri "ti amo"? Sicuramente sì, tra i denti o gridando senza voce, masticando gomme americane, scrivendo cartoline che poi baciavano prima di spedire; chiedendosi se era poi vero, perchè il suono di una frase così minuscola, è deflagrante come la più potente delle bombe. perchè il significato di quella frase così piccina è talmente immenso da sentirne tutto il peso e averne timore e rispetto.

Chè se da un lato i bambini sono, per la loro spontanea lealtà di sentimenti e per la capacità di amare senza aspettare nulla in cambio, l'emblema dell'amore puro; dall'altro solo un vecchio saggio avrebbe la giusta esperienza per poter utilizzare "ti amo" con il dovuto rispetto.

Quindi sì, quando si ama davvero si ha paura e ci si dovrebbe incoraggiare sempre, ricordare che ci si continua a scegliere tra mille e mille perchè "sei tu e per me sei speciale".

L'attimo in cui l'acqua si ritrae, aveva pensato scattando la foto che gli stava per inviare.

Ti aspetto qui, gli aveva scritto inviandogliela.

L'aveva chiamata una decina di minuti dopo, erano lontani. si incontravano con le loro voci.

I nomi pronunciati all'inizio erano già stasi e alternativa al chiasso del quotidiano.

Sapevano darsi quiete e stimolo, ascoltarsi, ridere, riflettere, sapevano che accadeva qualcosa di indefinibile e magico ogni volta ed era quello che avevano paura di perdere ...

Accadde ancora di estinguere ogni dubbio di inganno di un destino che si poteva divertire solo a illudere, quando mentre parlavano, cuffiette l'una e orecchio attaccato al cellulare l'altro, furono sorpresi dalle note sfuggite da un'auto di passaggio. Era la loro canzone e non era facile sentirla normalmente, figuriamoci alle 20,10 di un mercoledì di luglio, lungo una strada di un paese di mare in cui passavano poche auto, mentre lei camminava parlando con lui ...

Certe cose non si spiegano, sembrano sogni o film.

Certe cose non si spiegano come l'amore.

E se fa paura, ci si prende per mano anche da lontano.

Non mi perderai se non vuoi perdermi.

pina ianiro (27.7.22)

 

 foto e testo

L'attimo in cui l'acqua si ritrae


Commenti

Post popolari in questo blog

_Ultimo brindisi (poesia di: Anna Achmatova, 1934)_

_Mimosa (finchè non sono stata donna)_

_300 posti profilo professionale Istruttore Polizia Municipale... cronaca di un ordinario giorno da precario_