Astrarsi

 

Ogni giorno fare e disfare la vita e credere nella magia.
Percorro strade e vivo del mio sguardo che osserva.
I prati pettinati dal vento non sanno di me che li rubo, li uso e li attraverso, non sanno che li annuso e mi ci stendo, anche solo con la mente, ora.
La mente ... E tutto diviene, indipendentemente dal reale accadere dei fatti.
Nel fascino di sapere che ciò che immagino è; che ciò che siamo capaci di pensare, avviene in un altrove di materia pulviscolare. questa consapevolezza innesca il dubbio del potere della mente, tanto da domandarsi "e se stessi immaginando tutto?" "se fosse solo un sogno?"
Come da bambina, quando mi isolavo a cercare risposte a domande che non facevo a nessuno perchè non sapevo neanche formularle, era difficile spiegare. Mi perdevo nei giri labirintici delle mie ipotesi. Erano cerchi che si allargavano, lasciandomi a osservare in silenzio, spazi distanti.
Faceva un pò paura, era come staccarsi dalla realtà.
Dopo qualche anno ho scoperto il verbo che definisce quello stato: astrarsi.
Quando lo sentii per la prima volta, pensai agli astri ...
E sebbene potessi temere quel momento tutto mio che mi dischiudeva verso orizzonti vastissimi, sconosciuti e senza riferimenti, mi piaceva sparirci.
Nuotare e riemergere.
Prendere tutto il fiato per poi perderlo e temere di restare senz'aria fino, poi, a riprenderla tutta ...
Il mondo, il mondo è una zattera.
A me piace scendere e tentare il bilico.
E comprendo il prezzo della magia degli astri, quelle rare stelle luminose, così belle che disorientano, spaventano, ma è vita.
Penso all'Amore?
Sì.
pina ianiro
 
 

 

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