Tempo conchiglia

L'unica cosa che ci appartiene sono gli attimi.
L'ho pensato quando, uscendo da Euroma 2, non ho imboccato la strada di casa ma quella per Ostia.
Il tempo non era più quello di un paio d'ore prima; da azzurro era passato a grigio, soprattutto verso la mia meta: il mare.
Abbondante ora di pranzo per la gente comune. Per me: ora di andare e perdermi.
Il tempo ...
Parlamene. Parlamene tu, come hai fatto altre volte e come faresti ora se ti dessi il "la". Come abbiamo fatto spesso, perdendoci nei meandri delle nostre teorie, visioni e ipotesi che sono il risultato di puntate di Quark, lezioni di scienza, capitoli di filosofia, testa persa a osservare, esperienza del quotidiano e chissà quanta roba ancora.
La strada verso il mare è dritta.
Oggi sono sola. che poi sola non sono mai, ovvero, non mi sento sola, mai.
Dipenderà dal fatto che valgo per tre.
Tre? Mmm ... Quattro, cinque. chi offre di più?
In effetti se mi dessero del bipolare mi sminuirebbero, sono pluripolare. Multipolare!
Ma che devo farci se mi alimento a gusto? Se mi piace fare tante cose? Se ho milioni di interessi? E se devo tenere in perfetto equilibrio tutte le mie attività?
Le mie giornate sono zeppe. sono così piene che sono loro a chiedermi pietà!
Intanto io vivo le mie mille vite in una: tanti ruoli e una sola essenza, la mia.
Sono uno spirito libero e cerco lo spazio adatto per potermi esprimere e lo spazio coincide con la mia capacità di rendere il tempo elastico.
I nostri massimi sistemi ... Ti penso e lo stai facendo anche tu.
Quanto sai intrufolarti bene in ogni millimetro di pensiero?
Va bene così, mi piace averti come chiodo fisso e oggi ti porto al mare.
L'emozione che mi devasta, ogni volta che arrivo al mare, è indescrivibile quasi come quando provo a spiegarti il mio amore.
Quella sensazione di qualcosa che esplode dentro e distrugge ogni cosa negativa per fare spazio alla luce, alla festa, all'energia.
L'orizzonte è un abbraccio d'immenso, pare regalare l'infinito, il che equivale a un imparagonabile messaggio di speranza. un sogno impalpabile di leggerezza. L'unica possibile alternativa alle ali per volare ...
Ho bisogno e voglia di camminare e respirare forte l'aria di mare.
Scendo e cammino.
Cammino senza contare i passi, senza pensare ai giorni, senza sentire il peso.
Cammino e lascio a ogni cosa il suo giusto valore.
C'e' vento. Tanto.
So che mi farà male agli occhi ma il vento è un mio elemento e non mi importa. Non riesco a difendermi da ciò che amo.
La gente è coreografica, mi ci mescolo.
Al pontile: nuvole, passi, brillare d'onda, brusio di voci, venditori di cianfrusaglie ...
In prossimità della piazza risalgo verso le strade del centro.
I locali sono ancora pieni, nonostante sia passata l'ora di pranzo.
I miei due miniburger al salmone sono stati più un'assoluzione a un dovere che vero bisogno.
Invece, un bel cappuccino caldo mi va e un localino che mi si presenta a un tratto, Bakery Lab, pare calzarmi a pennello.
L'atmosfera è perfetta. Il contrasto con la giornata ventosa e uggiosa esterna è notevole.
Scelgo un angolo suggestivo e mi lascio scaldare dal cappuccino e dal resto.
Ho camminato tanto e al momento di riprendere la strada per tornare a casa, mi volto a guardare l'orizzonte ancora una volta.
Il viaggio di ritorno non lo avverto, pare solo un breve cenno del capo. Un inchino favorevole alla scelta di raccogliere ricordi di mare e sabbia. Tempo conchiglia.
Casa mi accoglie muta e buia. Basta il mio ingresso e cambia aspetto.
Musica, luce, me che giro tra una stanza e l'altra, che canto, sistemo, cucino e intanto ballo.
Infine sforno una torta di mele.
Mi era rimasta voglia di dolce.
pina ianiro (13.11.22)
 





 



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