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Visualizzazione dei post da 2011

_A piedi nudi, silenziosa scivolo_

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...vado in silenzio a piedi nudi silenziosa scivolo sul pavimento freddo si scalda al mio passo vado...... vado in silenzio quel silenzio che ho odiato che ora amo lo cerco per stare con me vado... vado in silenzio in punta di piedi per non spezzarlo solo il suono di un cannone ritmico forte interno mi sovrasta vado... abbraccio il mondo la vita! eApianirò © 29 marzo 2010 (da evaAngel per sbaglio "le ali dell'arte") opera pittorica di Vito Pace  

_Ridendo, attraversare il tempo..._

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quanto può l'attesa ripercorrere gli stessi spazi senza accorgersi della stasi quasi un immobile procedere sbocciano fiori cadono foglie il giorno e la notte alzano e abbassano il sipario sopra l'oggi, ieri che ha già in sè domani il sapore lento di un ricordo il rapido scorrere dei sogni treni in partenza sullo stesso binario direzioni invertite e lettere come alfabeti muti lettere sprangate e messe in croce lettere perse lungo strade lucide d'acqua che piovve verità inascoltate ponti di svolta sospese iperbole d'azione muscoli tesi gambe per correre correre più veloce della tristezza ridendo, attraversare il tempo... eApianirò ©   novembre 2011 (gustando un caffè e guardando il cielo)  immagine presa dal web

_Freddie Mercury ... Who Wants To Live Forever_

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Venti anni fa se ne andava Farrokh Bulsara... Farrokh Bulsara non poteva rimanere un qualunque Farrokh Bulsara... nella sua voce e nella sua camaleontica e teatrale personalità si concretizzava il mito di Freddie Mercury ... il vero artista è così: istrionico, presuntuoso, quasi visionario, spesso impopolare, incompreso come un idealista, non conosce limiti alla sua arte, sperimenta, studia, evolve di continuo... scruta con la curiosità di un bambino ogni cosa, ovunque trae ispirazione, non teme le critiche, odia i compromessi, fugge le imposizioni, vive per la libera espressione dell'arte che difende istintivamente c ome fosse aria... il vero artista viene apprezzato col tempo e solo quando la novità diventa consuetudine, quando finalmente, si comprende che "il vero artista" ha contribuito a cambiare il consueto: una nuova prospettiva all'immagine piatta del mondo, una nuova luce... sfumature cromatiche eccentriche che estendono la profondità, estens

_Intangibile_

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... la terra dopo la pioggia il suo profumo ... rilascia immagini volte al cielo come ringraziare il fato baciarla e dissetarsene senza mai averne abbastanza la sete è totale vita sapere passione l'inconscio aperto al mondo senza veli puro e intatto scrigno come creatura del cielo stesa sul mare della terra ...   eApianirò © 13 aprile 2010 (da evaAngel per sbaglio "le ali dell'arte") immagine presa dal web

_LIBERI PENSIERI DELLA POETESSA PUNK_

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C'è una cosa in questa stagione che mi rapisce i sensi ogni volta che avviene, una cosa semplice, semplicissima, un'alchimia che si ripete ogni anno, ogni volta che sbuccio un mandarancio, una clementina e ancora di più un mandarino... il profumo che mi avvolge mi ricorda l'attesa del Natale, mi ricorda la mia infanzia e ancora più intensamente i pomeriggi dell'adolescenza ... dita profumate di buccia di mandarino, il diario, via gemito, la pioggia, gli ombrelli, i libri di scuola, l'inglese, gli uniposca, le mattonelle dei marciapiedi sconnesse che se per sbaglio ci finivi sopra ti schizzavi tutto, le panchine, i "ciao" detti arrossendo e quelli che bloccavano il respiro, le corse, i palloni con le Big Babol, le giornate corte e i lampioni fiochi che si accendevano, gli scioperi, la strada verso casa sempre troppo lunga e vuota, i miei pensieri semplici, speranze pizzo e merletti,  Levis 501   strappati, nuvolette rosa e cuoricini, anfibi per calpestare i

_Ci basta l'aria_

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già grandi dei nostri errori,  senza potercene far vanto  sapendo che l'esperienza è la ragione del folle viviamo in equilibrio instabile paura, a volte stanchezza...  eppure forte il sangue attraversa le nostre arterie impossibile ignorare la voglia di vivere sappiamo che ci basta l'aria  tutto il resto lo inventeremo. Pina Ianiro (aprile 2010)  ph: pina ianiro "tutto il resto lo inventeremo" (aprile 2011)

_Lontani_

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Dove non maturano i melograni lontani specchi di mare lontani cieli riflessi lontani ... è soltanto immagine la lontananza o pura coscienza? inutile opporsi a chi ti spinge via inutile chiamarlo "destino" il destino non ha occhi, non ha sguardo, non ha mani, non ha voce... Pina Ianiro 2011 ("pensando ad alta voce senza parlare") ph: pina ianiro 2011 msc

_Come non esserci mai incontrati_

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dove osa il silenzio la tua assenza ladra inghiotte tutti i miei sogni non riesco più a sentirti negli attimi nel respiro lì dove percepivo la tua presenza ora c'è vuoto incolmabile spazio inutile ampiezza pur spalancando le braccia resto immobile non volo la profondità dell'assenza nel mio sguardo lontano... tutte le volte che fuggimmo a noi a ciò che richiede sempre un tempo condizionale le mie ipotesi sognanti conferme smentite qualcosa c'era non sbaglio mai percepisco l'elettricità ma declinare la vita al condizionale è come seminare sabbia non nascerà mai nulla possono esserci prati come l'eden rimarranno irrealtà carezzabili spunti poetici momentanei amplessi di colore niente di più tutto l'orgoglio accantonato dimenticarne il senso in ogni tuo furtivo ritorno tuffata nei tuoi occhi come goccia sentirsi così bene senza alcun motivo e sperare la dilatazione permanente del tempo fermare quegli istanti in una clessidra

_Giochi di riflessi_

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ci sono spazi che finiscono in giochi di riflessi eco di deserti e sabbia dove linee spingono avanti altre si frappongono alla curva dei sogni... Pina Ianiro (6-10-11) ph: Massimiliano Marchese (Parigi 2011) tutti i diritti riservati all'autore.

_...Anche poi... anche mai..._

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...anche poi... anche mai... il grano raccolto i campi arati le stagioni che passano sguardi rappresi ... come sangue che non circola coagula ....... Pina Ianiro (set. 2011)

_FACTORY+she FACTORY (O bella ciao) ... quando il racconto è scritto in parallelo_

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Ecco un esperimento ben riuscito di "racconto parallelo".  Il "la" lo diede, involontariamente, Domenico Caringella scrittore per hobby e per passione come me e più di me.  Al suo attivo una miriade di accattivanti racconti che, nello spazio di poche righe, catturano il lettore trasportandolo a spasso per il mondo (ma anche più in là) e del tempo, riescono a far sentire profumi, a rendere tangibili gli oggetti e reali le sensazioni... E' riuscito a conquistare un'ampia fetta di scrittori e accaniti lettori in quel circolo, sconosciuto ai più, che utilizza facebook come un tempo si utilizzavano i salotti letterari. Ebbene sì, si parla tanto male di facebook mettendo giù un fittissimo elenco di negatività quando, invece, può essere utilizzato anche nei modi più raffinati, utili e culturalmente interessanti. Insomma in questa virtuale "officina letteraria" ha avuto origine questo racconto parallelo che parla di ideologia e della più grande tra le

_Il rumore della pioggia_

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riesco a far tacere le mie mani faccio tacere le mie labbra, certo e tu, che mi cammini accanto, fingi di non capire ora, ecco ... lo senti il rumore della pioggia? comincia dal suo profumo è la terra che parla silenziosa mentre l'accoglie non è la pioggia che cade a far rumore è la terra che se ne disseta ascoltala... ascolta il profumo che riempie l'aria... lo so, non riesco a far tacere gli occhi che ti accolgono del resto sono terra del resto tu sei pioggia .... eApianirò immagine presa dal web

_Una domanda_

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hai visto come fa l'estate a settembre? si aggrappa ai tronchi degli alberi, alle foglie impregna i muri e la terra del suo calore si incolla addosso, non vuole andar via... settembre ha già in sè l'autunno che nasce, l'estate non cede, non muore... rimane sulle strade coperte dalle foglie ingiallite, rimane dentro tronchi curvi e spogli, rimane anche sotto la neve, rimane......... eApianirò ph: eApianirò

_sguardi_

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Folle di sguardi abbreviano permanenze lungo ore blande, intinte in inchiostri volatili ... le parole svaniscono, gli sguardi regnano le memorie. eApianirò "La persistenza della memoria" Salvador Dalì 1931(olio su tela 24x33)

_Domino_

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Abbiamo creato la luce. Quel tutto che sfugge a ciò che non è.  Il darci coraggio, provare, sbagliare finché non si procede.  E si distribuisce il pensiero nelle notti che attraversano le ere. Rimaniamo attoniti: preistorici uomini delle case di cemento, l'orologio al polso, la schiena eretta, destinazioni guidate da navigatori esistenziali, cervelli scortati da cavalli nati da incantesimi (poca autonomia al rintocco della mezzanotte). L'asfalto di strade, reticolati di imprevisti pronti a strappare sorrisi e lacrime a giorni spalmati in dimensioni di ossimori, fluida vischiosità. Il bavoso incedere della lumaca, iridescente, inconsapevole tragitto in equilibrio sul fieri,  ciò che sta per accadere. Il filo impalpabile di una ragnatela sospesa e l'uomo che mi osserva dalla finestra aperta su questa notte che aumenta i giorni disponendoli in fila indiana. Domino. Il gioco dei se. Immagino la sua vita, la storia che gli è alle spalle a partire dalla stanza che lo ospita, ora.

_H2O_

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Azzurra perfezione indistinti flussi di memoria rudimenti d'essere profondi come radici in quale vita eravamo molecole della stessa goccia? acqua __________________________ _____(H2O) come quella che lambisce il mio sguardo che pura nutre la terra nelle assenze innaturale vuoto che lasci attraversando spazi lontani da me mi riconosco negli oblii dei tuoi silenzi senza alcuna ragione so di esserci pagine di un libro mai scritto l'increspatura sulla superficie dell' acqua un brivido narrato dal vento... | eApianirò | immagine presa dal web

_gialla parete_

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sono tre anni che questa parete gialla mi guarda, priva di soluzione, immobile e muta. mi sono abituata al suo sguardo vuoto ma sempre presente. conosce i pensieri che le getto contro. di me ha assorbito sguardi privi di sole lasciati a gocciolare lacrime come panni mal strizzati. ha contenuto quella voce lacerata dal rimorso che mi urlava dentro. ci guardiamo complici cercandoci i difetti, quelle piccole crepe, i leggeri avvallamenti ... imperfezioni che ci accomunano. così, se chiudo gli occhi e resto ferma, sono anch'io una parete, gialla. sotto al colore voci sedimentate, ricordi ...tutto ciò che ho assorbito immobile come parete senza replicare costringendomi a essere muro, sgretolandomi lentamente ...impregnamo di noi ogni cosa, ogni cosa ci impregna e ci plasma. mentre riapro gli occhi decido che è ora: vado via. eApianirò immagine presa dal web

_Alba_

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L’alba sui platani di via Merulana, dipinge un nuovo giorno. La trasparenza immobile e brillante delle foglie, attraversate dai raggi del sole, si diffonde ovunque, ovattando la percezione di ogni cosa. La macchina percorre strade semideserte trafficate di pensieri, mentre, lividi d’incognite i miei occhi, senza sonno, accolgono la luce lasciandosi sorprendere dalla bellezza che trafigge l’anima senza chiedere il permesso, indiscreta e potente si insinua nella mente anche quando sei perso, anche quando sei azzerato, spento …   Arriva, la bellezza, inaspettata come una benedizione e si mescola a stagioni vischiose, così avviene l’alchimia … come lo zucchero che allevia l’amaro … tutto è più sopportabile e pare avere un senso o almeno una speranza. L’alba nasce come l’ illusione di nuovo inizio ma, in fondo, lo è. Pina  

_labbra o papaveri_

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negli istanti fuori dall'oggi irreali spazi di vita pompata da arterie reali che mette in circolo ciò che spinge ad essere benzina all'andare... essenza... calore... mani si cercano al buio del domani tra le dita si intrecciano giorni nei silenzi tutta una vita vissuta distanti dall'oggi presenti a se stessi foglie già staccate dai rami spogli come in autunno aspettare il fiorire del grano per danzare tra le spighe d'oro poesia su un prato che solletica la mente e regala alle labbra sorrisi negli occhi la luce di un sole nascente inebrianti profumi d'estate spiccheremo il volo come gabbiani mentre le dita sfiorano petali labbra, o... papaveri. eApianirò © (aprile 2010 tutti i diritti riservati all'autore: pina ianiro) papaveri ph: pina ianiro

_Profondo canyon_

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Dentro, in una goccia nella sua idea dietro l'ombra di ciò che non c'è in mezzo ai fatti, pura opinione tra pareti nude di silenzi parole stese a marcire... dentro, dove nessuno arriva dove nessuno ascolta... dentro, nel profondo canyon nelle crepe dell'anima dentro rimane il sapore agro dei rimorsi il sale delle lacrime essiccate la statua del dolore che non si scioglierà conservata dentro, al riparo pungente nemico pronto a sconfiggere dentro, dove non si vede nè sente dove non si arriva dove si rimane soli dentro... luogo privo di significato intangibile verità violabile intimità bersaglio da tradire a piacimento dentro come luogo cavo da colmare di nulla e gettare altrove... dentro: dove si soffre e nessuno lo saprà.... eApianirò © 5/7/2011 immagine presa dal web

_niente più_

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bellissima immagine presa dal web, autore sconosciuto Niente più ...

_la valigia_

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"La valigia della ballerina orientale" ph: Pina Ianiro (giugno 2011), omaggio a Alia Nour La valigia ha sempre qualcosa da dire. Questa parla di danza e passione... ...

_VIA_

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Mentre scrivevo la parola vento….. ed era già in me come sopra ogni cosa trattenevo quel foglio come gli inganni anni di sabbia accumulati in fondo a una clessidra polvere da rimuovere o soffocarci eppure, ero già vento Via le ombre Via dalle chiacchiere un solo volo vento nel vento…. eApianirò ©28 Maggio 2011 poesia ispirata dalla foto di Ivana D'Emilio ph: Ivana D' Emilio, titolo: "Via"

_fusioni a caldo_

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compongo e scompongo algoritmi d'esistenza mentre fondo il cioccolato... eApianirò © (maggio 2011) ph: eApianirò ©  

_Frammenti_

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quando la vita si dilunga sulle scale dell'introspezione di un'illusione, il riflesso prende forma fuori da classici schemi di spicciola realtà, delicatissima sostanza, la parte preziosa dell'esistere... ci vuole abilità per evitare che cada, andrebbe in frantumi e non rimarrebbero che frammenti di tempo...... eApianirò © (febbraio 2011) immagine presa dal web

_Conchiglie_

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Ho ascoltato il posarsi lieve dei tuoi passi conchiglie portate dal mare nella mia terra come fossi sabbia il loro adagiarsi concavo e silente custodito tra le mani … nel vento restituirgli voce delicato tintinnio che parla di te   eApianirò ©17 Maggio 2011 poesia ispirata dalla foto di Ivana D'Emilio ph: Ivana D'Emilio

_Pittura in fieri... pensieri leggeri_

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Inspirò l'immagine nitida di un giorno lontano e si affacciò come l'incanto negli occhi di un bimbo... L'estate avanzava nutrendosi dei sogni di fanciulli e dei voli d'uccello; arrivava, insinuandosi tra delicati e pallidi petali e teneri ramoscelli creando i suoi profumi.... agrumi, fiori bianchi, respirò in quella mattina... "Il giorno è tutto ciò che ho. Sono la donna più ricca dell'intero creato" disse al vento che la salutò scompigliandole i capelli. Un ricciolo raccolse i timori dei sospiri confinati, ormai, in fondo a un vecchio cassetto abbandonato. Un bacio riuscì a possedere il battito di ciglia di un attimo già finito, lo contenne tutto. Si agitò la lieve increspatura sulla riva del mare, la sua schiuma divenne onda, allungandosi, trasparente, accarezzò la sabbia. ... ... ... "Lei" acrilico su tela  le foto e i pensieri qui riportati sono di eApianirò ©

_Legàmi_

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Fune di fuoco legàmi legami dietro noi giorni di paglia si incendiano verso nuove stagioni verdi fili d’erba inchinati al nostro passo orme d’anima sulla terra umida     eApianirò © (12 maggio 2011, camminando a piedi nudi nel parco...)